Sinossi
Da “Il Gabbiano” di Anton Cechov
Riduzione drammaturgica e regia: Silvia Masotti e Camilla Zorzi
Il Gabbiano di Cechov è un classico della drammaturgia del secolo scorso, un caposaldo della storia del teatro, per questo scelto dalle registe Silvia Masotti e Camilla Zorzi come terreno di studio e ricerca per i giovani della compagnia teatrale di A.LI.VE., alle prese, questa volta, non con una riscrittura, ma con la complessità di un grande testo teatrale. È un testo che parla del teatro e della letteratura: tutti i personaggi di questa storia o sono attori, o vogliono esserlo, o sono scrittori, o vogliono esserlo, o desiderano essere personaggi da romanzo. È impossibile non riconoscersi in questo testo che parla di rapporti famigliari, di aspirazioni e delusioni, di sogno e mistero, di giovani che vogliono creare qualcosa di diverso da quello che hanno fatto i loro genitori e adulti che si approfittano della gioventù, il tutto raccontato dalla grande poesia e ironia di uno dei più grandi scrittori del Novecento. Il desiderio, lo slancio e l’amore coinvolgono tutti i personaggi: desiderano qualcosa o qualcuno che però non li vuole, o che non esiste, vorrebbero essere qualcuno di molto diverso da quello che sono; inciampano, cadono, qualcuno si rialza, qualcuno no. I giovani di questa storia si muovono nella vita inconsapevoli, senza gli strumenti per comprendere quello che accade attorno a loro e dentro di loro. Un altro gabbiano è proprio questo: una palestra di consapevolezza, un lavoro di ricerca in profondità, un esercizio di volo.