NELL’ATELIER DI A.LI.VE.: ANTIGONE – UNO STUDIO SU SOFOCLE

A cura di Alice Martini

Torna l’appuntamento con la rubrica di Davide Tonolli, dedicata in questo nuovo mese agli spettacoli andati in scena nell’edizione di InChiostro Vivo 2019: la Trilogia dell’Amore. Si parte con la descrizione di Creonte ed Emone da “Antigone” di Sofocle. 

Parlami di questi due personaggi

D.T.: <<Creonte è il re di Tebe, fratello di Giocasta, madre di Edipo, e padre di Emone. Nell’antefatto della vicenda narrata nell’Antigone di Sofocle, Creonte diventa re di Tebe dopo la morte di Eteocle, del quale era tutore, quest’ultimo ucciso per mano del fratello Polinice. In questo duello per il possesso del trono, tuttavia, muore anche Polinice, e Creonte quindi ordina che nessuno osi dargli una sepoltura onorevole. La tragedia di Sofocle vede protagonista Antigone, figlia di Edipo e sorella di Eteocle, Polinice e Ismene, la quale, volendo seppellire il fratello ucciso, viene condannata da Creonte ad essere murata viva in una tomba. Dopo molte pressioni dell’indovino Tiresia, Creonte decide di liberarla, ma quando ormai è troppo tardi: Antigone viene trovata morta ed Emone si uccide sul suo corpo>>.

L’opera di Sofocle è una profonda riflessione sui forti valori umani e sull’amore per ciò in cui si crede. Sei d’accordo? 

D.T.: <<Assolutamente si. Come hanno affermato Camilla Zorzi e Silvia Masotti, nonostante la tirannia esercitata dal personaggio, Creonte non è il “cattivo” della situazione. Così come Antigone, anche lui, in quanto sovrano, esprime dei valori forti che riguardano l’amore per lo stato; gli stessi valori che la protagonista ha nei confronti del fratello, per il quale esige una degna sepoltura>>.

Come hai reso il personaggio di Creonte attraverso i tuoi costumi?

D.T.: <<Per tutti i costumi dei protagonisti maschili dello spettacolo lo stile scelto per caratterizzarli è stato il moderno, per cui abbiamo lavorato con la pelle nera. Ciò che abbiamo voluto esprimere nel costume di Creonte è stato proprio l’aspetto militare da condottiero, forse più importante rispetto a quello da sovrano. L’interprete era Linda Micheletti, quindi bisognava adattare un costume da militare su un corpo femminile. Era importante che la figura del tiranno apparisse decisa, con delle linee definite. Per fare questo siamo partiti dall’idea dell’armatura, grazie ad un corpetto steccato che ho rivestito con un intreccio di diversi tipi di pelle ed ecopelle sulle spalle, ingrandite per dare importanza alla figura, e sui fianchi. Al centro invece ho creato un davantino il quale, grazie all’uso di teli in tessuto argentato tenuti insieme da rifiniture, aveva lo scopo di evocare l’idea del metallo. Per sottolineare l’estrazione sociale del personaggio, il costume era completato da un trench in pelle che originariamente era blu ma che ho rivestito con del colore nero>>.

Emone invece come lo avete caratterizzato?

D.T.: <<Emone è in lotta continua con il padre nell’esprimere il suo amore per Antigone; tuttavia, come tutti i maschi dell’epoca, anche lui è stato istruito alla guerra. Il costume voleva essere una versione in miniatura di quello del padre e che, oltre a ribadire l’aspetto militare, esprimesse anche il suo carattere deciso e coraggioso. Adele Bassotto, interprete di Emone, indossava un trench in pelle nero e un corpetto in pelle; su di esso avevo posizionato un davantino creato con la stessa lavorazione ad intreccio presente sul corpetto di Creonte tranne che per un unico particolare. La differenza stava nel tessuto utilizzato, lo stesso del costume di Antigone, in modo da suggerire la vicinanza dei due personaggi>>.