LA SORDITÀ: UN MURO INVISIBILE E INVIOLABILE

Tra le molte realtà che parteciperanno all’esperienza di IN CHIOSTRO VIVO, vi è anche l’ENS Verona, l’Ente Nazionale Sordi, i nostri vicini di casa in Piazzetta Sant’Eufemia. Abbiamo intervistato il presidente dell’ente, Dario Sparapan.

Noi, ragazzi di A.LI.VE., siamo sempre stati incuriositi dai nostri “vicini di casa”, potrebbe presentare l’ENS, Ente Nazionale Sordi, ai nostri lettori? Che attività si svolgono nella vostra sede?

ENS è un’associazione riconosciuta dallo Stato. Fondato nel 1932 a Padova, è riconosciuto come unico Ente Morale di rappresentanza e tutela dei sordi italiani, lavora quindi su tutto il territorio nazionale. È anche soggetto accreditato per la formazione del personale della scuola, organizzazione di sport disabili, azioni e campagne per l’integrazione e la promozione dei diritti delle persone sorde nel mondo. A Verona vi sono circa 500 sordi che coprono la legge 381/70, la quale definisce la sordità sopra i 70 decibel. Mentre gli invalidi civili, con sordità inferiore ai 70 decibel, sono più di 1000. Noi ci occupiamo di formazione, campagne di sensibilizzazione, ricerca, ma soprattutto cerchiamo ogni giorno di abbattere le barriere di comunicazione tra i sordi e la comunità.

Io sono una linguista, perciò sono molto interessata alla scoperta di nuove lingue. Può parlarci della lingua dei segni? Oltre al lessico, esistono anche grammatica e sintassi? Come viene insegnata la lingua?

Prima di tutto, ci terrei a sottolineare che è una lingua e non un linguaggio, come spesso viene definito dalla stampa e dalla cultura popolare. La nostra lingua si chiama LIS (Lingua dei segni italiana) e non è una forma abbreviata di italiano né un semplice alfabeto manuale, ma una vera e propria lingua, autonoma dall’italiano, con regole grammaticali, sintattiche, morfologiche e lessicali ben definite. Si è evoluta come lingua storico-naturale e utilizza sia componenti manuali sia non manuali (espressione facciale, postura).

Come tutte le lingue, la LIS viene certificata attraverso esami a tre livelli di difficoltà, che possono essere paragonati ai certificati linguistici B2, C1 e C2. Molti sordi, tra cui il sottoscritto, sono bilingue, ovvero parlano la lingua dei segni, riuscendo a comunicare anche in italiano.

Anche l’ENS di Verona parteciperà alla realtà di In Chiostro Vivo, quale sarà il vostro ruolo?

Presenteremo una personalità della comunità sorda, Sofia Ines Musumano. Originaria di Buenos Aires, trasferitasi a Verona in giovane età, Sofia ha dimostrato fin da piccola la sua inclinazione ad esprimersi attraverso il disegno e il colore. Per lei l’arte pittorica diventa dimensione originale di comunicazione ed espressione. “Guidata dalle vibrazioni del soggetto, si sposta agilmente da pennelli di varie misure a penne e pennarelli per interventi più grafici. […] L’acrilico, nelle sue mani, diventa un acquerello oppure olio con disinvoltura di chi possiede la tecnica. […] la sua tecnica non deriva da un insegnamento ma è la risposta più vera ad una produzione frenetica e necessaria che nella speranza le ha consegnato tutte le risposte. […] Sofia segue la propria strada che traccia quotidianamente con la sua pittura, consegnando uno stile assolutamente personale e senza filtri, ritmato sul proprio tempo e sulla propria percezione del mondo.” (Sebastiano Zanetti, docente di Pittura presso l’ABA di Verona). Sofia ha già realizzato due mostre personali, a Bussolengo e a Cavaion Veronese; inoltre ha partecipato a mostre di insieme e concorsi a Verona e Bologna.

In Chiostro Vivo sarà un’iniziativa all’insegna della collettività, dell’educazione e soprattutto dell’arte. Che cosa rappresenta l’arte per la comunità dei Sordi?

Camminando per la strada, una persona in carrozzina la vedi, anche un cieco è riconoscibile, ma i sordi sono invisibili, si nascondono nella folla. Mi è capitato più volte di essere scambiato per straniero dagli estranei, per il mio modo di parlare, ma quando rivelo la mia vera identità, tra me e queste persone si crea una distanza, un muro comunicativo. Attraverso l’arte e lo sport, i sordi possono abbattere questo muro, dimostrando quello che valgono, quello che sentono e come lo sentono. In ENS abbiamo un gruppo di teatro, oltre che organizzazioni di calcio a 5, pallavolo, ciclismo, tennis, bowling e ping-pong.

Potrebbe dare ai nostri lettori tre motivi per partecipare all’iniziativa In Chiostro Vivo?

Far conoscere al pubblico la sordità;

Creare un punto di contatto con i sordi;

Mostrare la vita dei sordi.

Agli eventi di In Chiostro Vivo parteciperà anche Alessandra Marigonda, che si presenta così:Io sono una ragazza sorda e gestisco la compagnia teatrale e corale. Sono un’attrice e la responsabile generale nonché fondatrice del gruppo Coro e Teatro “Mani di Luce“. Diventata sorda dall’età di tre anni, ho imparato la Lingua dei Segni Italiana frequentando l’ENS e ho recitato in vari spettacoli sordi ed udenti. Ho una grande passione per la musica specialmente quella di Nek, adoro i Musical (seguo le orme di Vittorio Matteucci), e trasmetto forte slancio per il teatro, dico che è la migliore medicina della vita. Sono una grande sognatrice, positiva e allegra”.

Come è stato tradurre i testi dalla lingua italiana alla LIS?

Io non sono interprete, è difficile per me tradurre momentaneamente ma, lavorando e collaborando con i ragazzi, tutto si fa più facile.

Alessandra collaborerà nel progetto In Chiostro Vivo con la traduzione nella LIS dei canti della Messa celebrata dal Vescovo, dello spettacolo L’Orlando Furioso e Innamorato e dei brani del concerto Canzoniincanto, durante il quale il coro voci bianche verrà istruito nell’eseguire una canzone cantando contemporaneamente con la LIS.

Per conoscere meglio la comunità italiana di sordi e le loro iniziative, visitate il sito verona.ens.it.

di Linda Micheletti