I SALOTTI DELL’ACCADEMIA: I NUOVI INCONTRI DI CULTURA IN A.LI.VE.

Partono domenica 1 dicembre i Salotti di A.LI.VE., nuovo format di diffusione di cultura dell’Accademia Lirica Verona, pensato per approfondire incontri di confronto generazionale e interdisciplinare. Primo appuntamento con la proiezione di “Luci della città“, di Charlie Chaplin, film muto del 1931, accompagnato con musiche dal vivo improvvisate al pianoforte dal Maestro Claudio Sebastio. Ingresso su prenotazione a pagamento. Ne parliamo con il direttore di A.LI.VE., il Maestro Paolo Facincani.

Dove nasce l’idea dei Salotti dell’Accademia?

<<I Salotti dell’Accademia, che si svolgeranno nella sede di A.LI.VE. Accademia Lirica Verona, si prefiggono l’obiettivo di riattivare il “Salotto” in forma moderna, cercando di offrire ai convenuti momenti di cultura musicale e non, attraverso interpreti di valore che sapranno dialogare con il pubblico presente. Verranno attivate conversazioni con artisti di tutte le arti cercandone, ove possibile, una commistione utile al confronto e al dialogo. Saranno anche il luogo in cui parteciperanno i giovani in varie vesti: giovani artisti, pubblico giovane e curioso, giovani organizzatori per rendere il salotto vivo e propositivo di nuove idee e nuovi stimoli culturali, frutto di un confronto interdisciplinare e intergenerazionale>>.

Quali sono state le ispirazioni per quest’idea?

<<La tradizione di riunire una comunità di amanti della cultura in un unico ambiente nasce nell’antica Grecia come Symposium, una tavola intorno alla quale si declamavano versi e si svolgevano discussioni di carattere artistico, letterario, filosofico e politico: un luogo d’incontro per gli amanti della sapienza che praticavano la dialettica, per nutrire dialogando con amici l’anima e il corpo. Tutto partiva da una verità fondamentale: quando la gente è stanca e abbattuta e quasi disgustata dalla lunga e assidua occupazione lavorativa, cosa meglio la rinfresca dei discorsi scambiati in comune?>>.

Una pratica ripresa e diffusa soprattutto nell’epoca dell’Illuminismo

<<Quando le Accademie, nate dai salotti, divennero istituzioni finalizzate al sapere ufficiale, le riunioni cominciarono a svolgersi anche in case private e assunsero una connotazione più borghese. Fu determinante il loro ruolo di diffusione della cultura e si affermò la figura dell’organizzatore o anfitrione, che spesso era una donna. Le riunioni erano caratterizzate dalla presenza di una personalità di spicco attraverso la quale si discuteva e si forgiavano nuove idee>>.

E i Salotti di A.LI.VE.?

<<Tornando ai nostri salotti è da notare che, diversamente da ciò che ci insegna la storia, non fanno nascere un’Accademia ma nascono all’interno della nostra Accademia che su questi temi è molto operativa. Sono convinto che la situazione culturale al giorno d’oggi abbia la necessità di attivare un dibattito tra giovani, tema che tra gli insegnanti di A.LI.VE. è molto analizzato, in cui la priorità sia un confronto intergenerazionale tra lo studio della Tradizione, la proposta culturale attuale e la proiezione che ne deriva per un futuro migliore>>.

Quali sono le tue aspettative riguardo questa iniziativa?

<<Alla fine di ogni evento sarà offerto agli ospiti, grazie alla collaborazione dei ragazzi di Chiave di Volta, un apericena durante il quale continuerà il dialogo salottiero in forma più personale e conviviale. La Sala prove di A.LI.VE. sarà così, oltre che il luogo dove si impara il repertorio, un fiorire di nuovi stimoli di conoscenza per la creazione di un pubblico “vivo e vegeto” che sa ritagliarsi momenti unici e speriamo indimenticabili>>.

Alice Martini