BAMBINI, GIOVANI E CARABINIERI UNITI NELLA MUSICA

Il Coro di Voci Bianche e il Coro Giovanile insieme alla Fanfara dei Carabinieri del 3° Reggimento Carabinieri Lombardia hanno condiviso egregiamente la scena sia a Verona che a Pastrengo, suggellando un solido rapporto artistico.

Con l’arrivo dei primi tepori primaverili, si sono svolti due concerti di notevole importanza, sia per la cittadinanza che per i due cori di A.LI.VE., impegnati questa volta il 20 e il 30 aprile, confermando un’intesa artistica di qualità con la Fanfara del 3° Reggimento Carabinieri Lombardia, diretta dal Maestro Andrea Bagnolo.

I bambini e i ragazzi, diretti e guidati dal Maestro Paolo Facincani, hanno saputo mantenere alta la professionalità, contribuendo con le loro voci a rendere unico un programma particolare e denso, delineato dal M° Bagnolo unitamente al M° Facincani, che spazia dalle canzoni per l’infanzia degli anni ’70, passando per i canti della tradizione popolare della Prima guerra mondiale e terminando con brani tratti da due classici dell’opera lirica italiana: l’Aida e il Nabucco di Giuseppe Verdi.

Le cornici che hanno ospitato questi due eventi sono state p.zza dei Signori, nel magico centro storico di Verona e la Villa della Casa di Riposo del “Pio Ricovero” di Pastrengo, sulle meravigliose colline del Lago di Garda.

In Piazza dei Signori a Verona, la Fondazione Nazionale dei Carabinieri ha organizzato la sfilata e il concerto nell’ambito del loro XXIV Raduno Nazionale, collocando il concerto come apertura di una “tre giorni” di eventi culminati in Arena con l’esibizione della Banda Musicale dell’Arma dei Carabinieri di Roma diretta dal M° Massimo Martinelli. La piazza era gremita, nonostante ci fossero soltanto posti in piedi e la temperatura si fosse alzata parecchio sopra la media stagionale, condizione a cui badare poco rispetto al rapimento di fronte a quella compagine, in cui spiccavano i pennacchi blu e rossi dei Carabinieri a cavallo a guardia statuaria dell’evento, o gli ottoni luccicanti della fanfara, o ancora le armonie di quelle vecchie canzoni, ormai dimenticate, che in quell’occasione venivano animate, da voci giovani e fresche. GUARDA IL VIDEO       

 

A Pastrengo si sono svolte le celebrazioni in memoria della Carica dei Carabinieri, avvenuta alle porte del paese il 30 aprile del 1848, durante la Prima guerra di indipendenza, che vide un drappello di Carabinieri reali spezzare eroicamente le linee della fanteria austriaca in difesa del re Carlo Alberto di Savoia, minacciato dalla vicinanza delle truppe asburgiche, ribaltando così le sorti della battaglia. La dimostrazione sul campo, della compostezza e dell’incedere sicuro, alla carica, dei Carabinieri a cavallo, ha rispecchiato totalmente il programma del concerto, al quale si è unito anche il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri il Gen. C. A. Giovanni Nistri, il quale al termine dell’esibizione ha preso la parola ringraziando specialmente i due cori dell’Accademia, congratulandosi con il M° Facincani per l’ottimo grado di preparazione del coro. GUARDA IL VIDEO

I concerti con la Fanfara sono sempre molto attesi da entrambi i cori, poiché la professionalità richiesta è alta e le aspettative ancor di più. Se l’incontro tra bambini e Carabinieri è un ottimo esercizio di bellezza e rigore, aggiungendo un variegato gruppo di giovani liceali e universitari, il risultato non può che migliorare, donando un senso di ordinata freschezza a chi ne viene a contatto. In periodi di confusione istituzionale come quello che stiamo vivendo nel nostro Paese, eventi come questi fanno bene al cittadino, ravvivano un senso civico di unione a volte celato, umanizzano la rigorosa macchina militare avvicinandola, tramite la musica, a chiunque e porta un po’ di sano ordine nell’immaginario comportamentale dei bambini e dei giovani, molte volte ritratti come invertebrati rammolliti e acefali. Se nei bambini e nei giovani si dovrebbero riporre tutte le speranze per il futuro di questa nostra maltrattata Italia, i Carabinieri, che sono stati il nostro passato e oggi sono la nostra sicurezza, dovranno sempre più garantire la stabilità necessaria a coltivare le energie necessarie al futuro.

di Achille Facincani